DISSESTO IDROGEOLOGICO ED EMERGENZA FRANE A CATANZARO
FEBBRAIO – MARZO 2010
A partire da giorno 10.02.2010 nell’area del catanzarese e in gran parte della Calabria si sono concentrate forti precipitazioni meteorologiche che hanno portato alla formazione di fenomeni franosi diffusi su tutto il territorio cittadino. Sono risultate colpite località limitrofe ai centri abitati quali ad esempio viale de Filippis. Via Corrado Alvaro, Via Onofrio Colace, Via Crotone-Aranceto, Via Vincenzo Gattoleo; ma la calamità maggiore è stata riscontrata nelle località Gelsi-Scala di Janò e Loc. Rombolotto di Janò. Qui in particolare sono stati individuati corpi franosi di particolare entità che hanno portato all’interruzione di importanti arterie viarie come la Strada Provinciale per Magisano e la riduzione di carreggiata della S.S. 109 bis. Tale evento calamitoso ha comportato l’evacuazione di circa 100 nuclei familiari, 11 attività commerciali e produttive per un totale di 320 persone. Una quota parte degli sfollati ha trovato rifugio presso familiari, parenti o amici mentre 160 persone sono state alloggiate in albergo a spese del Comune di Catanzaro fin dal giorno successivo all’evento quindi dall’11 febbraio.
Oltre a tale soccorso alle persone, lò’Amministrazione Comunale ha immediatamente incaricato due professionisti, un geologo e un ingegnere geotecnica, per la consulenza tecnica e il monitoraggio delle fasi di emergenza nonché la realizzazione del quadro conoscitivo con cartografia geomorfologia per le azioni di protezione civile.
Da questi studi si è subito visto che le due frane attivatesi presentavano problematiche differenti, anche se innescate da un diffuso disordine idraulico relativo alle acque di precipitazione che non risultavano adeguatamente accompagnate nei recapiti finali considerata la presenza di elevate superfici impermeabili delle sedi stradali.
La frana di loc. Gelsi-Scala risulta delimitata da una netta nicchia di distacco in prossimità della S.S. 109 bis e due fianchi che scendono a valle in modo netto e deciso, con un movimento di tipo scorrimento traslativo tale da delimitare un corpo di frana lungo 600-700 metri e largo 250-300 metri; il movimento franoso si estende per altri 500 metri con un movimento tipo scorrimento con scalzamento al piede ad opera del fosso Scala. Attualmente la massa di terreno in movimento è stimata in una quantità superiore a 2 milioni e mezzo di metri cubi. Di contro nella frana di loc. Rombolotto sono individuati e localizzati movimenti franosi in sei punti, all’interno di un corpo di frana al momento quiescente di estensione doppia della prima, che racchiude un popoloso quartiere di circa 1000 abitanti; su questa frana il Comune sta realizzando un progetto di consolidamento.
Il 12 febbraio viene attivato urgentemente, al Sindaco di Catanzaro, il Comitato Operativo Comunale (C.O.C.) che da quel momento segue permanentemente e costantemente l’evolversi degli eventi valutando e monitorando tutti i dati tecnici che pervengono alle attività poste in essere dal Comune sui luoghi colpiti dalla calamità.
Il 17 febbraio a Lamezia Terme il Sindaco di Catanzaro On. Rosario Olivo, ha incontrato il sottosegretario Bertolaso a cui ha consegnato direttamente una relazione concernente i sopralluoghi effettuati con relativa cartografia dei fenomeni franosi, al fine di tenerlo informato circa la complessa situazione di dissesto idrogeologico in cui versava la città e per quanto riguardava gli interventi di protezione civile eseguiti fino a quel momento sul territorio.
Le massime autorità della Protezione Civile Nazionale DOTT. Bertolaso e prof. De Bernardinis, alla presenza del Prefetto di Catanzaro Giuseppina Di Rosa e della Commissione Grandi Rischi composta dal prof. Versace, Prof. Gullà e ing. Ricca si recano a Catanzaro giorno 20 febbraio per un sopralluogo direttamente sui luoghi oggetto di dissesto, visitando sia la frana di loc. Gelsi-Scala, in cui è coinvolta la strada S.S. con relativo distributore ESSO oramai completamente crollato e la Strada Provinciale per Magisano, sia quella di loc. Rombolotto. Le immediate impressioni da parte dei rappresentanti della Protezione Civile Nazionale sono state particolarmente allarmanti, infatti il sottosegretario Bertolaso, che qualche ora prima aveva visitato la frana di Maierato in prov. Di Vibo Valentia, metteva subito in evidenza che i problemi di dissesto idrogeologico we di protezione civile a Catanzaro risultavano sicuramente più gravi rispetto a quella di Maierato in quanto qui veniva coinvolto un territorio più ampio e intensamente urbanizzato.
Il giorno 21 febbraio, al termine di una riunione in Prefettura alla presenza delle massime autorità, sono stati costituiti dei gruppo di lavoro composti da tecnici dell’Autorità di Bacino Regionale, della Provincia, dei VV.FF. e del Comune per eseguire dei sopralluoghi sui territori colpiti al fine di individuare zone di particolari criticità su cui installare delle stazioni di misura speditive, in attesa di un monitoraggio topografico di ultima generazione collegato con un sistema elettronico di allerta. Il Comune di Catanzaro si è fatto altresì carico dell’installazione e della relativa misurazione con i suoi tecnici a partire dal 22 febbraio, riuscendo così a costituire una struttura, in collaborazione con i VV.FF., in grado di rilevare giorno per giorno lo status dei movimenti franosi costituendo quindi un più preciso quadro di riferimento degli stessi. Questi dati vengono inviati a cadenza regolare all’ing. Gullà del CNR-IRPI, nominato coordinatore di questa azione di presidio del territorio. Le stazioni di misura risultano di tipo speditivi, composte da tondini in ferro infissi nel terreno su cui si misura lo spostamento della zona di frana; tali strumentalizzazioni però non possono essere considerate stazioni d’allerta e utilizzate per far scattare il Piano di evacuazione che la Protezione Civile del Comune di Catanzaro gha predisposto per il quartiere Rombolotto. Per tali motivi l’Amministrazione Comunale ha immediatamente richiesto alla Protezione Civile Nazionale le strumentazioni adeguate proprio pwer individuare l’emergenza e quindi avviare immediatamente il Piano di evacuazione con la conseguente immediata trasmissione agli organi preposti dello Stato e della regione. Purtroppo su tale importante richiesta non si è avuta ad oggi ancora alcuna risposta.
Il 2 marzo a Catanzaro interviene, per un sopralluogo sulle aree in frana, anche la Commissione Ambiente del Senato composta dal presidente Antonio D’Alì e i componenti Francesco Ferrante e Andrea Fruttero. A tale sopralluogo sono presenti oltre che il Sindaco di Catanzaro anche il Prefetto e il presidente della Regione Calabria Loiero. Il presidente della Commissione in riunione in Prefettura dichiarando la gravità dei dissesti visti nei giorni prima a Maierato, si è impegnato di relazionare al Senato in merito alla necessità immediata di reperire risorse sufficienti per un intervento strutturale sulle due frane.
Il 23 febbraio, su iniziativa del Rettore La Torre dell’Università della Calabria, si è insediata una task force per l’emergenza frane composta da docenti e ricercatori esperti in difesa del suolo, coordinata dal prof. Versace, per dare un contributo volontario alle amministrazioni pubbliche coinvolte nei dissesti idrogeologici.
L’Amministrazione Comunale intanto ha preparato un programma d’indagini, di rilievo topografico e di monitoraggio con piezometri, in clinometri e stazione totale GPS da condividere con l’ANAS e la Provincia per la frana di loc. Gelsi-Scala; questo programma d’indagini viene presentato in più conferenze di servizi ed approvato giorno 26 febbraio e immediatamente inviato alla task force per la condivisione. Fermo restando le richieste alla Protezione Civile Nazionale delle strumentazioni più moderne e sofisticate per la sempre più importante e necessaria valutazione costante dello stato delle frane.
Il 19 febbraio si costituisce il Comitato Janò 2010, composto dai cittadini coinvolti negli eventi franosi, che inizia a collaborare con l’Amministrazione Comunale per un controllo diretto sul territorio e un coordinamento con la popolazione evacuata.
Il Sindaco di Catanzaro preoccupato per la difficile situazione sociale creatasi, ma anche per il gravoso, anche se necessario, impegno economico a completo carico dell’Amministrazione Comunale che eroga giornalmente circa 10.000 € solo per le spese di albergo; si è attivato nella ricerca di alternative e giorno 23 febbraio firma un’ordinanza per la requisizione degli alloggi di servizio Telecom siti in località San Cono; tali alloggi, composti di 12 villette e 24 appartamenti, pur risultando idonei per ospitare le famiglie che hanno dovuto abbandonare le proprie abitazioni, necessitano però di alcuni interventi di manutenzione che in questo momento l’Amministrazione non è in grado di attuare. Per tali motivi il Sindaco, On. Rosario Olivo, si è attivato nella ricerca di collaborazione nelle Amministrazioni Statali per poter utilizzare due grosse strutture presenti in città, l’Ospedale Militare e la Caserma Militare di Leva “G. Pepe”, al momento non utilizzate, ma sicuramente attrezzate per poter ospitare tutti gli evacuati. Purtroppo si è dovuto registrare che su tale problema l’Amministrazione Statale, allo stato attuale, non ha dato risposte. Anzi per certi aspetti ha fatto emergere una disparità di trattamento rispetto alla stessa sfortunata calamità naturale che si è verificata a Maierato negli stessi giorni dove, immediatamente, è stata messa a disposizione la struttura della Scuola di Polizia per accogliere le persone evacuate , nonché l’utilizzo delle strutture tecnologiche necessarie per le indagini e i monitoraggi.
Analogamente si auspica un maggior intervento e partecipazione dell’ANAS relativamente all’evento franoso, soprattutto in relazione alla pericolosità del tratto della SS. 109 in direzione Piterà su cui sono sempre più evidenti i segni di cedimento dei muri di sostegno. Situazione che necessita di una maggiore valutazione per un pronto intervento e che quindi non può essere assolutamente trascurata o sottovalutata.
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